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È inevitabile affermare qualcosa per cui vale la pena vivere e fare quello che faccio. Se non c’è un ideale grande e completo, che abbraccia tutta le realtà, si fanno le cose perché piacciono o per un futuro (peraltro sempre più vago e incerto). Si fanno le cose non per rispondere al proprio bisogno umano ma per convenzione.

È così anche per te?
Cosa ti aiuta a unire tutta la tua giornata e a non passare da una reazione all’altra?

«Il pericolo maggiore che possa temere l’umanità oggi non è una catastrofe che venga dal di fuori, una catastrofe stellare, non è né la fame, né la peste; è invece quella malattia spirituale, la più terribile perché il più direttamente umano tra i flagelli, che è la perdita del gusto di vivere» 

Teilhard de Chardin

ci troviamo a parlarne
Venerdì
25 ottobre 2024
alle ore 16:00
sala d. Galli – il Centro –
via delle Sette Sale 30/z
(metro Vittorio – Cavour)